La tentazione dell’ozioso, Albert Durer

La tentazione dell’ozioso

La tentazione dell’ozioso 364 257 V.M. Kwen Khan Khu

Amici e amiche molto amati,

mi avvicino a voi, cari amici, per farvi giungere una breve spiegazione di una bella incisione attribuita ad Albert Dürer, realizzata nell’anno 1498.

In essa si apprezza che, certamente, questi artisti, indipendentemente dal fatto di essere grandi esponenti dell’arte, avevano grandi inquietudini mistiche sul destino dell’uomo nella sua permanenza sulla terra. Perciò, il titolo di questa incisione è, secondo l’artista…

… LA TENTAZIONE DELL’OZIOSO

La tentazione dell’ozioso, Albert Dürer
La tentazione dell’ozioso, Albert Dürer

Per entrare in materia cominceremo col dire che, secondo il proverbio popolare: «L’oziosità è il cuscino del diavolo».

La figura del diavolo o dell’Io che vuole provocarci desideri peccaminosi è molto chiara, poiché ci parla apertamente del fatto che, mentre siamo addormentati nella nostra Coscienza, riceveremo sempre messaggi maligni dalla controparte del nostro proprio ESSERE. Quella è l’eterna lotta tra l’Essere e il Non Essere della Filosofia Ermetica. In questo modo possiamo concludere che l’am0re lotta per farci avvicinare all’ESSERE, mentre il «controamore» lotterà sempre per farcene allontanare…

Possiamo qui apprezzare un erudito di mezza età che dormicchia di fronte a una stufa e il diavolo (ossia l’EGO) sta dietro di lui soffiando desideri impuri nel suo orecchio con un mantice da camino.

Nel nostro cammino dobbiamo far attenzione al momento di permettere alla nostra mente di vagabondare, poiché quell’abitudine malsana viene presa dall’IO e in tal modo introduce in noi, in differenti livelli psichici, diversi stati o desideri che ci conducono, senza alcun dubbio, a consegnarci nelle sue braccia. La nostra umanità è caduta tanto in basso moralmente e animicamente che la stessa oziosità conduce molti pellegrini del Cammino Segreto a  lasciarsi trascinare da desideri immondi come la masturbazione, la pornografia, ecc. ecc. ecc. Ovviamente, finché siamo animicamente legati a queste oziosità, non giungeremo mai alle vette dello Spirito, ossia dell’ESSERE.

D’altra parte, in questa stessa incisione possiamo osservare la dea Venere vicino al «dormiglione», a cui ella offre una mela, o il frutto della scienza del bene e del male. Inoltre ella gli segnala la stufa (il calore alchemico nel quale dobbiamo rifugiarci nella nostra esistenza) perché, certamente, la suddetta mela rappresenta la sessualità. Tuttavia, tale sessualità può essere scala per salire o scala per scendere… Il sesso, stimato lettore, può redimere l’uomo o schiavizzarlo legandolo alla roccia del desidero animalesco.

Nello stato della razza umana attuale è facile comprendere perché vediamo in questa espressione artistica Cupido (una parte sacratissima del nostro proprio ESSERE) che vuole raggiungere il «dormiglione» utilizzando dei trampoli, poiché egli stesso ha bisogno di utilizzare risorse affinché non lo ignoriamo. Cupido, inclito lettore, è il simbolo della purezza nell’amore, e senza quell’ingrediente i nostri lavori alchemici risulteranno fatui, falliti, sebbene vogliamo giustificarci di fronte a DIO con la scusa che NON VOGLIAMO FORNICARE…

In realtà, l’Arcano A.Z.F. è chiamato arte trasmutatoria perché si tratta di qualcosa che non è meccanico, sessualoide, bensì è la chiave magna per trasformarci radicalmente facendo del coito una forma della preghiera, così come ci insegnò il nostro Patriarca, V.M. Samael Aun Weor. Non dobbiamo non far caso  a quest’ultima cosa perché sarebbe un grande errore da parte nostra al momento di voler lavorare con la chiave segreta.

La sfera che appare vicino a Cupido è un’allegoria del nostro Mercurio, elemento alchemico che deve essere sublimato durante la trance amorosa.

Sperando che le nostre parole siano prese dalle vostre Coscienze e non dal vostro freddo intelletto, mi accomiato da tutti voi, non senza prima enfatizzare che:

L’ESSERE NON È  UNA CHIMERA, È LA PIÙ PROFONDA REALTÀ IN NOI.

KWEN KHAN KHU