Il discepolo, disteso sul suo letto con le mani incrociate sul petto, mediterà profondamente sul suo corpo fisico, dicendo a sé stesso: “Io non sono questo corpo fisico”.
Poi il discepolo mediterà profondamente sul suo corpo eterico, dicendo a sé stesso: “Io non sono questo corpo eterico”.
Poi, immerso in profonda meditazione interiore, il discepolo rifletterà sul suo corpo astrale, e dirà: “Io non sono il corpo astrale”.
Ora il discepolo mediterà sul suo corpo mentale, e dirà a sé stesso: “Io non sono nemmeno questa mente, con la quale sto pensando”.
Quindi il discepolo rifletterà sulla sua forza di volontà, e dirà a sé stesso: “Non sono nemmeno il corpo della volontà”.
Ora il discepolo mediterà sulla sua Coscienza e dirà a sé stesso: “Non sono nemmeno la Coscienza”.
Quindi, alla fine, immerso in profonda meditazione, il discepolo esclamerà con il cuore: “IO SONO L’INTIMO! IO SONO L’INTIMO! IO SONO L’INTIMO!”.
Di conseguenza il discepolo, fuori da tutti i suoi veicoli, sarà diventato un tutt’uno con la maestà dell’Infinito.
Vedrà, quindi, che non c’è più bisogno di pensare perché la saggezza dell’INTIMO è sì, sì, sì.
Adesso il discepolo si renderà conto che l’azione dell’INTIMO è sì, sì, sì. Ora il discepolo capirà che la natura dell’INTIMO è felicità assoluta, esistenza assoluta e onniscienza assoluta.
In questi istanti di suprema felicità il passato e il futuro si fondono in un eterno ora e i grandi giorni cosmici, e le grandi notti cosmiche, si succedono in un eterno istante…
In questa pienezza di felicità i nostri discepoli possono studiare tutta la saggezza del fuoco tra le fiamme ardenti dell’Universo.
Rosa Ignea, Capitolo 17