Carissimi amici ed amiche,
Con molto piacere vi faccio giungere alcune linee per parlarvi della presente incisione che ha per titolo…
… ERCOLE AL BIVIO
L’autore di questa bella incisione è Pieter Symonsz Potter (1597-1652), un pittore olandese attivo a Leida e Amsterdam. Una copia di questa incisione si trova al Rijksmuseum o Museo Nazionale di Amsterdam.
Tale incisione, esotericamente, allude alla decisione che ogni aspirante a UOMO SOLARE deve prendere, in altre parole, a ogni Bodhisattva che, avendo già innalzato i suoi sette Serpenti di Fuoco, deve decidersi chiaramente tra la Via Secca dell’alchimista o la Via Umida dell’arte trasmutatoria. È questa la ragione per cui vediamo l’Eroe Solare con la sua caratteristica mazza davanti a un incrocio.
Lì l’aspirante a UOMO SOLARE VERO osserva due strade, e in esse osserviamo due donne molto rappresentative. Alla destra di Ercole troviamo una dama che porta con sé un libro aperto. Questa dama è stata battezzata con l’appellativo de LA VERITÀ. Con lei inizia un sentiero angusto per il quale transitano persone che caricano sulle proprie spalle una croce. Questa immagine allegorizza il Cammino Diretto o Cammino della Liberazione. La Gnosi, attraverso il V.M. Samael Aun Weor, ci spiega che tale via o sentiero ci conduce alla rinuncia all’esistenza nel mondo della relatività per introdurci nell’ambito della liberazione della Ruota del Samsara…
Tale cammino, stimati/e lettori/rici, conclude di fronte a una castello, che non è altra cosa che la dimora dell’ESSERE, nostro Padre che sta in segreto.
La dama alla quale stiamo alludendo ha nel petto un sole. Tale sole rappresenta la luce in tutti i sensi. È indubbio che questa dama è Stella Maris, la nostra Madre interiore.
Vicino all’Eterno Femminino divino, reclinato su un muro, fluttuante, appare un angelo che offre un ramo di palma (simbolo della vittoria), augurando ad Ercole trionfi nella sua traversata.
Orbene, giunti qui potremmo chiederci perché Ercole, che rappresenta l’UOMO SOLARE, viene mostrato davanti al Cammino della Liberazione e davanti all’altro sentiero che conduce alla perdizione (o involuzione) e non al Nirvana.
Risposta: perché quel che l’artista ha voluto mostrare esotericamente è, precisamente, che lo stesso Cammino Nirvanico fa parte della RELATIVITÀ, e la sola maniera di liberarci di tutta la RELATIVITÀ è assorbendoci nelle profondità della TALITÀ. Così è scritto nella Pistis Sophia svelata dal nostro Avatara, V.M. Samael Aun Weor. Molti nirvani che poi sono voluti tornare nel mondo tridimensionale per lavorare per l’umanità sono stati traditi dai tentacoli della Bestia interiore, hanno perso i loro valori e sono finiti trasformati nuovamente in soggetti legati alla ruota delle fatalità (ossia, il Samsara), sono resuscitati in essi i loro aggregati psicologici e, finalmente, hanno finito per involvere. Quella è la cruda realtà.
Dall’altra parte si apprezza un’altra donna che porta un’acconciatura in testa fatta con piume di struzzo. Questa dama va vestita con molti attributi materiali nel suo abbigliamento. La suddetta dama è stata chiamata L’INGANNO. Questa donna segnala con la sua mano sinistra un globo che simboleggia il nostro mondo, dandoci ad intendere che l’immensa maggioranza delle anime che vivono in quest’orbe planetario è, certamente, catturata dall’illusionismo o inganno.
Dietro a quest’altra donna vediamo un demonio che le parla all’orecchio. Tale demonio è la viva rappresentazione del nostro Ego animale, che sappiamo già essere molteplice nella sua manifestazione.
Al fondo di quest’altra via rappresentata da questa donna si apprezza una coppia che cammina con vari demoni che stanno facendo suonare i tamburi della morte, e là in fondo alla strada possiamo apprezzare delle violente fiamme che chiaramente ci segnalano le fiamme dell’inferno o involuzione. Alla fine di questo cammino tenebroso possiamo anche apprezzare un circolo costituito da alcune persone. Tale circolo allude all’insieme delle anime perdute.
È bene risaltare che ai piedi di questa dama pretenziosa vediamo oggetti rappresentativi della vanità, del piacere, ecc. ecc., tutto ciò che mantiene le masse afferrate al circolo vizioso della Ruota del Samsara. Per quello moriamo e poi torniamo a rinascere in questa valle di lacrime per tornare a ripetere le nostre sciocchezze egoiche.
Riflettiamo, inclito lettore, su queste immagini che ci confermano la necessità di definirci o per i cammini del bene o per i sentieri del male.
TV NE CEDE MALIS. ─‘Non cedere di fronte al male’─.
KWEN KHAN KHU