Calmare la mente con l’aiuto del Koan

Calmare la mente con l’aiuto del Koan

Calmare la mente con l’aiuto del Koan 850 480 V.M. Samael Aun Weor

Il devoto, in un luogo appartato dove nessuno possa disturbarlo, lascerà che i suoi muscoli si rilassino completamente.

Osserverà minuziosamente la sua psiche, cercando di fare in modo che tutti quegli ‘uccelli-pensieri’ che la affollano incessantemente vadano man mano scomparendo.

Lo studente non deve per nessun motivo dimenticare quant’è facile identificarsi con la mente. Guardare fissamente i pensieri egoici significa cadere mortalmente di fronte al loro potente sguardo, lo sguardo della Medusa che pietrifica.

Quando il devoto si sente pronto comincerà a fare un esercizio koan. Dovrà chiedere alla propria mente ciò che segue: “Se tutte le cose si riducono all’Unità, a cosa si riduce l’Unità?”.

Il discepolo deve fissarsi su questa domanda e non concedere alla mente scappatoie, evasioni, distrazioni, ecc. Essa cercherà di imporre il suo vile criterio, la sua nefasta volontà: il potere della Bestia…

Se permette che essa prenda le redini, il fallimento è assicurato.

Lo studente martellerà senza sosta la propria mente con questa domanda, obbligandola a rispondere.

Se riesce a stancarla, allora il devoto vincerà e potrà sperimentare ciò che è al di là della mente, ciò che è reale…

Samael Aun Weor
Per i pochi, Capitolo “Sunyata”
Calmare la mente con l’aiuto del Koan