Un appello alla riflessione: identificazione, pensare, Essere

Un appello alla riflessione

Un appello alla riflessione 850 480 V.M. Kwen Khan Khu

Stimati/e lettori/rici

UN APPELLO ALlA RIFLESSIONE

Voglio fare una PROFONDA RIFLESSIONE con tutti voi riguardo il nostro dramma animico con tutte le sue diverse varianti e conseguenze.

Lo Gnosticismo afferma in maniera contundente l’imperiosa necessità di non identificarci né con le cose di questo mondo tridimensionale, né con le nostre emozioni, né molto meno con i nostri pensieri. Tutti abbiamo studiato mediante la Gnosi che l’identificazione, in una qualunque delle sue forme, conduce all’imbottigliamento, e quest’ultimo è la molla segreta dello stato di sogno in cui si trova la nostra psiche, ossia la nostra Coscienza.

Le opere del nostro Avatara sono molte e in gran maggioranza insistono con noi sulla necessità di risvegliare la nostra Coscienza, tirarla fuori dal suo sogno millenario, PER POTER A POCO A POCO LIBERARLA DAI SUOI RAPITORI (gli Io o aggregati psicologici) che la mantengono intorpidita, congelata o in stato ipnotico. Questo sogno malefico che stiamo patendo da molti millenni è una vera disgrazia.

Tale sogno a volte è alimentato da impressioni visive: un orologio, un auto ultimo modello o di una marca esotica, una casa dai molteplici meccanismi, denaro in abbondanza per muovermi dove mi venga voglia anche senza che sia necessario, semplicemente per capriccio.

Altre volte è alimentato da impressioni auditive, allora diventiamo fans di questa o quella canzone che va di moda, diventiamo fans di un gruppo musicale all’estremo che non vogliamo perdere nemmeno un solo concerto di questo o quel gruppo rock, diventiamo dipendenti dai CD musicali e arriviamo persino ad avere intere collezioni di musica insulsa.

Questa stessa cosa ci porta alla dipendenza dai telefoni mobili per chiamare quando ci paia, a seconda dell’Io che sia di turno, tizia o caio, e in questo caso affasciniamo la psiche non soltanto attraverso il senso dell’udito, bensì anche mediante il senso della vista, passando tutto il giorno attaccati a quell’apparato che ora si chiama I PHONE…

La nostra identificazione arriva ad essere tanto grande che entriamo perfino in competizione con i nostri amici o amiche riguardo a chi ha il migliore di tali strumenti, nonostante già vari psichiatri comincino a dare l’allarme sulle ossessioni che questi apparati stanno provocando.

Tutto ciò, amici e amiche, provoca una comodità egoica che sconfina in una cosa chiamata FACILISMO.  All’Io piace ottenere facilmente qualsiasi cosa ed ha sempre ragioni per giustificare le proprie ansie di fare o avere qualcosa. Ricordiamo che l’IO si basa, secondo quanto afferma il nostro Avatara, V.M. Samael, sul processo del PIÙ… Ciò significa: più denaro, più fama, più cose, più case, più gioielli, più viaggi, più sesso animaloide, più potere (politico, religioso, sociale o di qualunque indole), più bellezza per sedurre gli altri, più imprese, più piaceri, più, più, più, ecc. ecc. ecc.

Precisamente, caro lettore, attraverso le finestre dei cinque sensi (la vista, l’udito, il tatto, il gusto e l’olfatto), l’IO si nutre delle impressioni che non trasformiamo, e queste passano direttamente al fondo della nostra psiche per arricchire i vari desideri del nostro Ego animale.

Ma la cosa più grave non è qui, compagni. Il peggio della nostra tragedia è permettere alla nostra psiche, alla nostra mente, di mantenerci aggrovigliati nel processo del pensare. Tale processo è terribilmente meccanico, terribilmente denso e malizioso. Con quei tre ingredienti la nostra mente tesse ad ogni secondo, ad ogni istante, un’enorme ragnatela che non ci permette di avere il libero fluire del pensiero e ancor meno l’assai necessaria QUIETE MENTALE. E senza quella quiete mentale tanto necessaria nella nostra esistenza non avremo mai la PACE DEL CUORE TRANQUILLO e molto meno l’illuminazione, capito? Continueremo ad essere furfanti intellettuali che ripeteranno dappertutto i postulati della Gnosi, ma non li vivremo perché saranno solamente concetti accumulati nel fondo del nostro subconscio.

Ovviamente, finché il nostro popolo gnostico e l’umanità in generale non saranno riusciti ad ottenere il piacere della pace mentale, saremo in ogni momento coinvolti in guerre di ogni tipo, gli uni contro gli altri e TUTTI CONTRO TUTTI. È quella l’aberrazione psicofisica che abbiamo creato in questa nostra decantata civiltà.

Una volta Cartesio disse: «Penso, dunque esisto!». Il mondo intero si prosternò di fronte a Cartesio e fino a poco tempo fa quella frase era l’assioma che spiegava quasi Dio stesso…

Fino a quando apparve la Gnosi del nostro Patriarca ed espresse enfaticamente: Cartesio si sbagliò completamente! C’è qualcosa di più profondo, più potente e più claro di quel che espresse nella sua frase, in quanto al di là della mente c’è L’ESSERE, LA NOSTRA REALTÀ ETERNA, quel che non appartiene alla dualità e che è la causa della nostra stessa esistenza!! Non fu la mente a metterci sul tappeto dell’esistenza, bensì un espresso desiderio della nostra Monade interiore profonda. E allora?

Lo Gnosticismo ci ha spiegato in mille maniere che la MENTE è quel somaro che giustamente Gesù il Cristo montò e sul quale entrò nella Gerusalemme di allora la Domenica delle Palme.

Il benedetto fondatore dello Gnosticismo contemporaneo si scagliò sempre contro tutte le scuole misticoidi e pseudo-occultistiche in quanto adoratrici del DEMONIO DELLA MENTE, e ancor oggi ai nostri miseri giorni la nostra società, a livello mondiale, venera ed esalta i furfanti della mente (ossia Bill Gates, Elon Musk, Stephen Hawking), personaggi sinistri che attualmente manipolano la nostra umanità e dicono di fare tutto a favore di essa… Saranno cinici?

Con tutte queste parole, incliti/e lettori/rici, vi invito ad arrestare l’impazzita carrozza della nostra stordita psiche e a dare più opportunità, nel nostro foro interno, alla serenità e alla meditazione affinché, liberi da tutte quelle manie, da antipatie, rancori, gelosie, orgoglio, vanità, amor proprio, autoconsiderazione ed altre erbe altrettanto maligne, possiamo riempire il nostro mondo interiore dell’aroma sacro della vera e autentica fraternità che la Gnosi elogia nella sua dottrina.

SIANO LE BENEDIZIONI DEL PADRE ETERNO COSMICO COMUNE CON TUTTI VOI ORA ED ETERNAMENTE.

Fraternalmente,

Kwen Khan Khu