Allegoria della dorata mediocrità, Gerard de Jode

Allegoria della dorata mediocrità

Allegoria della dorata mediocrità 850 480 V.M. Kwen Khan Khu

Molto amati/e lettori/trici

con enorme piacere mi affretto a inviarvi una spiegazione su una bella incisione che venne realizzata dall’incisore olandese Gerdad de Jode (1509-1591) e che è stata battezzata da alcuni esperti come…

… ALLEGORIA DELLA DORATA MEDIOCRITÀ

Allegoria della dorata mediocrità, Gerard de Jode
Allegoria della dorata mediocrità, Gerard de Jode (1509-1591)

Per iniziare la nostra descrizione dobbiamo leggere e capire l’intestazione di questa incisione che troviamo nella sua parte superiore. Essa ci dice:

«VIRTUTES STABILI SUNT OMNES FAEDERE NEXAE ALTERAQUE ALTERIUS DILIGIT OFFICIUM».

Traduzione:

‘Le virtù sono tutte unite da un patto stabile e l’una apprezza la funzione dell’altra’.

Che cosa significa tutto ciò?

Prima di tutto capiamo chiaramente che le virtù sono parti autonome e autocoscienti del nostro proprio REALE ESSERE.

Indiscutibilmente ciascuna di esse si manifesta in noi mano a mano che determinati aggregati psicologici muoiono nella nostra psicologia. Questa è la morte dell’Ego animale che, disgraziatamente, portiamo dentro.

Ovviamente tutte le virtù godono nell’aiutarsi le une le altre, poiché non esiste in loro neanche un atomo di egoismo. Esiste un filo magnetico che le collega tutte. Quel filo conduttore è lo stesso fuoco di Stella Maris che le mantiene unite e che le mette in azione quando la Divina Madre lo considera necessario. Le virtù non devono mai essere bramate, poiché esse affiorano al loro momento, alla loro ora, quando l’Adepto viene gradualmente purificato.

Per fare una descrizione di ciascuna di essere cominciamo dettagliandole a seconda di come appaiono nella nostra incisione, vediamole da sinistra a destra:

  • FORTITUDO: Fortezza, ella porta con sé una colonna (ogni virtù è una colonna nel tempio del nostro ESSERE).
  • VIRGINITAS: Verginità, le virtù sono stati virginali e, pertanto, sacrosanti.
  • INNOCENTIA: Innocenza, per questo al suo fianco si trova un agnello che ci ricorda il Cristo intimo.
  • FIDES: Fede, virtù che ci mantiene uniti al Padre di tutte le Luci (ossia l’ESSERE). Ella sostiene un libro aperto tra le sue braccia.
  • TEMPERANTIA: Temperanza o continenza, che rappresenta la medesima cosa che ci mostra la stessa carta dei tarocchi intitolata La temperanza, una donna che mescola due elisir (lo Zolfo e il Mercurio). In questo caso la vediamo mentre tiene in mano una brocca e nell’altra un bicchiere.
  • HUMILITAS: Umiltà.
  • SPES: Speranza, che vediamo seduta in attitudine di pregare.
  • AMICITIA: Amicizia.
  • CHARITAS: Carità, che porta in una mano un pano.
  • IUSTITIA: Giustizia, che sostiene una spada su una delle sue spalle.
  • PRUDENTIA: Prudenza, che nella nostra incisione appare mentre si guarda a uno speccho.
  • CASTITAS: Castità, che sostiene una lancia con la mano destra.

Orbene, se pensiamo a volerci autorealizzare, dobbiamo necessariamente riempirci di fortitudo (forza), per attraversare i diversi ostacoli del Cammino Segreto. Ciò ci impone la necessità di ricorrere alla nostra virginitas (la nostra Stella Maris particolare). Allo stesso tempo avremo bisogno di raggiungere la nostra innocenza nella mente, nel sesso e nel cuore. Dovremo, ugualmente, afferrarci alla nostra fede cosciente nel nostro proprio ESSERE. Dovremo praticare la temperanza per non cadere in tentazioni. Dovremo lavorarci l’orgoglio per raggiungere la nostra vera umiltà. Non dobbiamo mai perdere la nostra speranza per non cadere nel disfattismo dell’Io. Dobbiamo coltivare la nostra vera fraternità o amicizia,  in quanto nel sentiero roccioso avremo sempre necessità di un cireneo. Non dobbiamo mai smettere di essere alleati della carità, ricordiamo che tutti i Fratelli Maggiori lavorano per questa umanità sulla base della carità universale. È importante essere alleati della giustizia e praticarla nelle nostre azioni, pensieri e sentimenti. Questo ci renderà prudenti fisicamente e internamente. Tuttavia non dimentichiamo mai che tutto il nostro lavoro avrà sempre come base la castità (cioè la trasmutazione alchemica sessuale).

Continuando con la nostra spiegazione, diremo allo stesso modo che, nella parte inferiore della nostra illustrazione, appare una frase in latino che ci dice:

«PECTORE CONSTANTI IUNCTIS AD VINCULA DEXTRIS MUTUA PERSISTVNT ET MODERATA COLUNT».

Traduzione: ‘Con cuore costante persistono in vincoli mutui con le mani destre unite e praticano abitudini moderate’.

Certamente le perle o virtù del nostro ESSERE mantengono in modo costante le abitudini trascendentali in maniera moderata, senza esibizionismo di nessun tipo. Lo fanno per il vincolo sacro che assunsero sin dall’aurora della creazione per dare gloria al stesso ESSERE.

Vi consegno ora alcune frasi per la riflessione:

«Il riconoscimento è l’unico tesoro degli umili».
Shakespeare

«Chi riceve un servizio deve conservarlo nella memoria; chi lo compie deve dimenticarlo».
Seneca

«Il riconoscimento è la memoria del cuore».
Antistene

«Pochi volte chi riceve quel che non merita è grato per quel riceve».
Quevedo

«La riconoscenza è la parte fondamentale dei un uomo dabbene».
Quevedo

AGNOSCO VETERIS VESTIGIA FLAMMAE.
─‘Riconosco le vestigia dell’antica fiamma’─.

KWEN KHAN KHU