Carissimi amici ed amiche,
Voglio farvi arrivare questa fotografia scattata a un gruppo scultoreo che si trova nella cattedrale gotica di Santa Maria di Erfurt, Turingia, Germania.
Abbiamo chiamato questo gruppo scultoreo…
… LE VERGINI PRUDENTI E LE VERGINI INSENSATE
La cattedrale di Erfurt, chiamata il Dom Sankt Marien, è un magnifico edificio in stile gotico di 1200 anni di antichità. Per il fatto che è situata su un pendio, una lunga scala invita il visitante alla contemplazione, conducendolo verso l’accesso alla cattedrale con la sua curiosa entrata girata a 45 gradi.
Tale entrata ha due portici. Uno rappresenta i dodici apostoli e l’altro è chiamato il portico triangolare delle jungenfreuen, ossia delle vergini.
Il portico è decorato nella parte sinistra con un gruppo di statue che rappresenta sei vergini chiamate prudenti o virtuose, che custodiscono attentamente il calice sempre verso l’alto. Nella parte destra ci sono le sei donne chiamate insensate, con volti tristi, disperati, impazziti e sempre con il calice orientato verso il basso.
Quando vogliamo studiare il tema dell’Alchimia troviamo molte connotazioni etiche, morali, filosofiche e persino mistiche. Il gran Adepto Fulcanelli, parlando dell’arte trasmutatoria, segnala, inequivocabilmente, la necessità di trovare la donna appropriata al lavoro alchemico, poiché senza il suo consenso è impossibile avanzare nei terreni della GRANDE OPERA. È necessario che lei, chiamata alchemicamente vaso dei saggi o vaso ermetico, riunisca qualità etiche e morali affinché il nostro lavoro possa concederci i frutti sperati. Non si può, in nessun modo, optare per una donna molto bella (fisicamente) ma vuota di virtù, il che la rende inappropriata per questi studi. Non può essere una donna femminista o mentaloide, che accetta soltanto il positivismo di Comte. Deve essere una femmina con mentalità aperta alle cose dello Spirito e con veri aneliti di trovare l’ESSERE della Filosofia Ermetica.
Vediamo ciò che ci dice il V.M. Fulcanelli:
«En el Entretien d’Eudoxe et de Pyrophile, che serve da commento a questo trattato, Limojon de Saint-Didier scrive, a proposito di questo passaggio: “La donna appropriata alla pietra e che le si deve unire è quella fonte di acqua viva la cui fonte, tutta celeste, che ha particolarmente il proprio centro nel Sole e nella Luna, produce quel chiaro e prezioso ruscello dei saggi che scorre fino al mare dei filosofi, il quale circonda tutto il mondo. Non manca di aver fondamento il fatto che questa divina fonte sia chiamata da tale autore la donna della pietra.
Alcuni l’hanno rappresentata sotto le sembianze di una ninfa celeste, e altri le danno il nome di casta Diana, la cui purezza e verginità non è in assoluto macchiata dal vincolo spirituale che la unisce alla pietra. In una parola, questa congiunzione magnetica costituisce il matrimonio magico del cielo con la terra, di cui alcuni filosofi hanno parlato, in tal modo che la fonte seconda della tintura fisica, ch opera meraviglie tanto grandi, nasce da questa unione coniugale così misteriosa”».
Con le parole anteriori di questo gran Adepto (Fulcanelli) dobbiamo capire chiaramente che la femmina appropriata al lavoro trasmutatorio deve essere una vera ISIS, e perciò deve riunire le qualità della stessa fonte divina, che è la nostra Madre interiore di ciascuno di noi.
La seconda tintura a cui si riferisce il Venerabile Fulcanelli è la stessa energia creatrice, regalo del Terzo Logos per ogni essere umano, che gli permetterà un giorno di realizzare il miracolo del matrimonio del cielo con la terra, del divino con l’umano… Ovviamente, non esigeremo alle femmine che abbiamo le qualità della casta Diana, perché sarebbe troppo, ma si usa tale esempio per indicare che questo lavoro nella Fucina di Vulcano non è una cosa meccanica che si riduce solamente all’unione del lingam maschile con la yoni femminile, no.
In questa opportunità possiamo apprezzare in un lato del portico di questa cattedrale le vergini prudenti e dall’altro lato le vergini sciocche.
Le prime portano con sé il calice verso l’alto, indicandoci che esse non ammettono la perdita del liquore sessuale (atto che è segnalato religiosamente dal mondo cristiano come FORNICAZIONE) in nessun modo.
Le seconde hanno ognuna il calice verso il basso, cioè con l’intenzione di versare le acque creatrici. Quelle sono le donne mondane che molto probabilmente non saranno infedeli ai loro mariti, non sono libertine, godono della casa e dei figli, ma non rinuncerebbero mai al piacere della FORNICAZIONE, quella è la grande differenza.
Dobbiamo ripetere qui le parole del nostro Patriarca, V.M. Samael Aun Weor, quando affermò: «Noi uscimmo dall’eden con la donna e con lei dobbiamo ritornarvi. Dalla stessa porta dalla quale uscimmo (il sesso), da quella stessa porta dobbiamo ritornare nel paradiso»…
Vi aggiungo, per concludere, un altro interessante passaggio del Venerabile Fulcanelli presente nella sua opera LE DIMORE FILOSOFALI, vediamo:
«Si deve vigilare sempre sull’orientamento dell’imbarcazione, manovrare con prudenza, temere i salti del vento, prevedere la tempesta, stare all’erta, evitare la grotta di Cariddi e lo scoglio di Scilla, lottare senza tregua, giorno e notte, contro la violenza delle onde. Non è impresa facile dirigere la nave ermetica, e il maestro Canches, che supponiamo funse da pilota e conduttore a Flamel argonauta, doveva essere molto abile nella materia…».
Con questa incisione e con le nostre parole crediamo di aver fatto luce nelle tenebre, ora ci resta soltanto di avvertire: chi abbia orecchi che oda, e chi abbia intendimento che intenda, perché qui c’è saggezza…
Vi propongo ora, cari/e lettori/trici, alcune frasi per la riflessione:
«La moderazione e la prudenza possono fare e correggere molte cose».
Zelter
«Ci sono poche virtù senza prudenza».
Cicerone
«No c’è astrologia più certa della prudenza».
Cervantes
«Tanta prudenza è necessaria per governare una casa come un impero».
Emerson
«La prudenza è propriamente virtù di principi».
Aristotele
EXPRESSIS VERBIS.
─‘Con le proprie parole’─.
KWEN KHAN KHU