Con la ragione come guida

Con la ragione come guida

Con la ragione come guida 850 480 V.M. Kwen Khan Khu

Amici/che molto apprezzati/e

con enorme piacere mi compiace farvi giungere la presente incisione che appartiene alla Biblioteca Herzog August, Germania. Tale incisione fu creata tra gli anni 1551 e 1600, e l’incisore, secondo il catalogo della biblioteca, si chiamerebbe G.D. Montier.

Questa incisione non ha titolo, per cui l’abbiamo intitolata nel seguente modo:

CON LA RAGIONE COME GUIDA

Con la ragione come guida, G. D. Montier
Con la ragione come guida – G. D. Montier – Biblioteca Herzog August, Germania

La nostra illustrazione ci mostra, prima di tutto, due rappresentazioni femminili. Una appare piena di seni dai quali sgorga abbondante latte che alimenta diverse creature, quali una scimmia, due cagnolini, un uccello, un coniglio e una salamandra, così come pure un bambino. Questa dama che commentiamo è seduta e il suo braccio destro è stirato e insieme afferrato da un’altra dama che sta in piedi.

Di fronte a lei, e avendo come sfondo un edificio la cui porta ha le lettere ebraiche IOD, HE, VAU, HE, vediamo un pittore che cerca di riprodurre su una tela la dama seduta. Che cos’è tutto questo? Vediamo:

La donna seduta che dà il propio latte a diverse creature non è altra che la Divina Madre Natura. Mediante la Gnosi abbiamo saputo che l’Eterno Femminino divino ha cinque aspetti, ossia:

  • Madre Cosmica (Nut tra gli antichi egizi).
  • Madre Natura (la Madre Natura che contiene i regni minerale, vegetale, animale e umano).
  • Madre Kundalini (la Stella Maris particolare, il nostro Fuoco Sacro interiore, Ram-IO intima in ciascuno di noi).
  • Maga Elementale (la madre di tutti i nostri istinti).
  • Madre Morte (Ecate, Proserpina, Mictlancihuatl degli aztechi).

Certamente, la Madre Natura alimenta con la propria energia divina tutto il creato: oceani, montagne, l’aria, l’ossigeno, il fuoco, i vulcani, le miniere, gli animali (grandi e piccoli) e noi umani, come parte dei suoi figli.

È questa la rappresentazione che cerca di dipingere l’artista che sta seduto a contemplare il resto della stessa incisione. L’essere umano si è sempre sentito attratto dalla grandezza della Divina Madre Natura. Ma, ai giorni nostri, dato che l’umanità ha la coscienza addormentata, non si rende neppure conto della grandiosità della creazione, della magnificenza dei suoi frutti e dell’immensa varietà che è stata capace di mostrarci. Quella è una parte della nostra tragedia mondiale.

Osserviamo che questa Madre Natura ha in grembo una sfera che rappresenta il nostro mondo, il nostro pianeta, poiché ella è, certamente, nostra madre.

Orbene, perché stende il braccio e dà la mano all’altra dama che a propria volta tiene nell’altra sua mano una chiave con cui apre una porta dietro alla quale un Adepto porta una lampada? Perché l’edificio nel quale la dama invita la Madre Natura ad entrare ha l’iscrizione RATIONE DVCE, e, inoltre, sotto a tali parole appaiono le lettere ebraiche?

Qui è importante commentare certi aspetti sui quali la Gnosi samaeliana ci ha già avvertito molte volte. Per esempio, la dama che prende per mano la donna che rappresenta la Madre Natura e la invita ad entrare in quell’edificio non è altra che la Madre Cosmica, la signora rettrice degli universi, delle galassie, dei sistemi solari. Certamente, ella ha le chiavi, il potere di portare la vita al cosmo o di riportarla alle sue origini. E quali sono le sue origini? Ebbene, la Cabala gnostica ci spiega molto chiaramente che al di là dello spazio multidimensionale si trova l’inconoscibile, l’immutabile. Quello, in termini ebraici, verrebbe ad essere IOD-HE-VAU-HE, che tradotto in italiano sarebbe IOD-HEVE o JEHOVÀ. IOD-HE-VAU-HE viene ad essere Dio in abscondito, Dio non manifestato ecc. ecc. ecc.

È indubbio che l’Adepto che appare con una lampada all’interno dell’edificio non è altri che un Elohim, una manifestazione divina determinata. Gli Elohim servono l’immacolata matrice dell’universo.

Dietro alla donna rappresentativa della Madre dell’Universo sembra potersi osservare un altro cane o cagnolino. Non facciamo commenti su di esso perché non lo vediamo nell’attitudine di attuare in un modo o nell’altro.

Quel che ora è importante ricalcare sono le due parole latine che dicono RATIONE DVCE, e che, tradotte in italiano, significano ‘per la via della ragione’. Ed è che, affinché un giorno noi possiamo entrare nel regno dello Spazio Astratto Assoluto, avremo bisogno del pensiero logico superiore, prodotto della mente interiore e non del razionalismo intellettivo. Questa logica superiore (ci dice il V.M. Samael Aun Weor) non appartiene al battagliare delle antitesi né alla logica formale, è frutto del Vuoto Illuminatore, appartiene alla ragione oggettiva dell’ESSERE.

In una certa occasione, in grande filosofo Seneca, riferendosi alla ragione intellettiva, esclamò: «Hac ratione duce per totam vitam eundum est, minima maxima que es huius consilio gerenda».

Traduzione: ‘Avendo la ragione come guida bisogna avanzare tutta la vita, le cose massime o minime devono essere gestite per mezzo del suo consiglio’.

Proseguendo la nostra descrizione, spostiamo ora l’attenzione sugli strumenti che sono al suolo vicino al pittore o artista. Lì possiamo apprezzare un martello, uno scalpello, una cazzuola, una riga (utilizzata per misurare) e una lampada ad olio di quelle usate nell’antica Roma. Perché tutto ciò si trova lì?

Questi sono strumenti massonici che simboleggiano gli utensili per creare dentro di noi il castello di Camelot. Il martello simboleggia la volontà umana, lo scalpello rappresenta l’intelligenza, la cazzuola rappresenta le tre forze primarie della creazione, la riga allegorizza le norme che dobbiamo rispettare quando lavoriamo nell’ars trasmutatoria e la lampada ad olio segnala la necessità di accendere i nostri fuochi per illuminarci il cammino.

Concludiamo dicendo a tutti voi, cari lettori e lettrici, che TUTTO ESCE DALLA CASA DI DIO E RITORNA ALLA CASA DI DIO.

Oremus

Vi consegno ora alcune frasi che meritano riflessione:

«La ragione umana è una goccia di luce in un lago di tenebre».
Commerson

«La ragione è come il vento; ammorza le faci, ed anima gl’incendi».
Ugo F. Osculo

«La ragione può sopportare disastri, l’errore no».
Rabindranath Tagore

«La ragione è la luce e l’ornamento della vita».
Cicerone

«Non c’è nessuna cosa buona che non abbia la propria base nella ragione».
Seneca

PACTA SUNT SERVANDA.
─‘I patti devono essere osservati’─.

Kwen Khan Khu