La ricompensa del lavoro e della diligenza, Maarten van Heemskerck

Il lavoratore diligente

Il lavoratore diligente 850 480 V.M. Kwen Khan Khu

Carissimi/e lettori/rici,

Vi faccio giungere, in questa opportunità, un’incisione che merita di essere spiegata e che ha per titolo…

… IL LAVORATORE DILIGENTE

Questa serie fu stampata da Philip Galle (1537-1612), uno degli stampatori e incisiore più importanti dei Paesi Bassi e di tutta Europa, conosciuto per le sue incisioni su lamine di rame. Il concetto e il disegno appartengono a Maarten van Heemskerck (1498-1574), ritrattista e pittore olandese di questioni religiose famoso per i numerosi disegni che fornì perché venissero incisi. Questa incisione è la terza lamina di una serie chiamata  la ricompensa del lavoro e della diligenza.

La ricompensa del lavoro e della diligenza, Maarten van Heemskerck
La ricompensa del lavoro e della diligenza – Maarten van Heemskerck, (1498-1574)

Per scendere nei dettagli cominceremo col descrivere una grande roccia che ha nella propria struttura un’apertura per lasciar passare i passanti o viaggiatori che vogliono realizzare la traversata verso il Padre che sta in segreto.

Tale rocca succitata allegorizza i misteri della sessualità superiore. I viaggiatori che appaiono nell’incisione sono, curiosamente, un uomo e una donna, i quali portano con sé una pala l’uomo e una croce la donna.

La croce, gnosticamente, rappresenta i misteri dell’incrocio del lingam-yoni della scienza del Tantra. L’uomo ha sulla testa una specie di lampada, volendo indicare con ciò che porta con sé luce per transitare nel Cammino Segreto. D’altra parte, la pala dell’uomo termina nella sua parte superiore a forma di bastone, il che l’associa al bastone dei Patriarchi. Questa pala allegorizza che non dobbiamo smettere di cercare, dentro di noi, la nostra realtà interiore: l’ESSERE, e ci ricorda quella frase alchemica che ci cide: Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem (‘visita l’interiore della tua terra filosofica che rettificando troverai la pietra occulta’: la Pietra Filosofale).

Al fianco della donna osserviamo la parola latina Fides, che va interpretata come ‘FEDE’. Allo stesso modo, al fianco dell’uomo troviamo la parola Labor, che dobbiamo interpretare come ‘lavoro’ su di sé.

La coppia marcia molto decisamente, volendo entrambi avanzare col vento a favore o contro tutti i venti. Ciò si deve al fatto che marciano pieni di FEDE e in modo perseverante nel proprio lavoro alchemico e psicologico.

Nella parte superiore di questa incisione, sulla roccia maestosa, vediamo un uomo che, con una corda che è legata all’uomo e alla donna, cerca di aiutarli tirandoli affinché non si fermino. Questo uomo rappresenta il Guru che ogni devoto trova nel proprio cammino verso l’Autorealizzazione Intima.

È bene segnalare che, col braccio sinistro, la donna afferra o tiene con sé un libro. Questo è il libro della scienza ermetica e più chiaramente il Mercurio sacro.

Vicino all’uomo che tira la coppia con la corda si trova un’ancora. Questo significa che il viaggio della coppia sta per terminare. A lato di quest’uomo si trova una parola latina: spes, che va tradotta come ‘speranza’…

Nella parte superiore della roccia osserviamo tre dame sedute e attorniate da una specie di tendone meraviglioso. Ciascuna di queste dame ha con sé una reliquia sacratissima, vediamo:

La dama di sinistra sostiene con le braccia un crocifisso per indicarci la suprema necessità di incarnare il nostro Cristo intimo.

La dama del centro ha sulla testa una grande aureola, su quell’aureola una corona e sulla corona fluttua la colomba dello Spirito Santo, rappresentativa della terza Sephirah della Cabala: Binah, il Terzo Logos, il gran riconciliatore, il signore della grande luce, il gran rivelatore. Questa dama ha nella mano destra una spada e nella sinistra sostiene  una bilancia. La spada è il simbolo dei Fuochi innalzati dall’Iniziato. Rappresenta anche la rettitudine e la fermezza degli Adepti. La bilancia significa che tutto è possibile, spiritualmente parlando, quando siamo all’interno del retto sentire, retto pensare e retto attuare.

La terza dama ha in una delle mani un cuore, simbolo del Padre. Ricordiamo che nel ventricolo sinistro del nostro cuore si trova l’atomo nous che ci connette con il Padre che sta in segreto. Questo è per ricordarci che il supremo amore è nel Padre e su di lui dobbiamo essere sempre concentrati. Colui o colei che si autorealizza rimane connesso a questo cuore divino.

Potremmo dire, generalizzando la nostra dottrina, che queste tre dame sono le LE TRE GRAZIE o LE TRE FORZE del Creatore.

Nel braccio sinistro, questa terza dama ha un ramo di alloro, il che allude al trionfo ermetico. Senza dubbio, avvicinarsi a tali forze «triune» significa essersi dedicati anima e corpo alla ricerca del nostro ESSERE.

A un lato dell’intrepida coppia che marcia verso l’enorme roccia si osserva un SOLE NASCENTE, simbolo, anch’esso, del trionfo della GRANDE OPERA.

Non possiamo tralasciare il fatto che nella parte superiore del tendone che abbiamo già menzionato si alza una nube e si apprezza una mano che emerge da tale nube e segnala il crocifisso che tiene tra le braccia la prima dama della nostra descrizione.  Questa mano è quella del supremo THEOMEGALOGOS, che è sempre disposto a riceverci dopo tutti i nostri patimenti volontari e sacrifici coscienti.

Termino questa descrizione con la seguente frase latina che appare alla fine della nostra incisione:

«Spes animosa trahit, jubet intemerata Laborem Simplicitate Fides, ante omnia quoaerere regnum Numinis excelsi, et rectam quae pondere lancem Librat Iustitiam, leges atque otia dantem».

Traduzione:

‘La speranza tira con energia, la fede ordina con semplicità immacolati lavori, anelando soprattutto al regno del Dio Supremo, e alle cose giuste che equilibrano la bilancia della giustizia, dando leggi e libertà’.

Vi consegno ora alcune frasi che meritano di essere riflettute:

«La grandezza è come i profumi: chi li porta è chi meno li percepisce».
Cristina di Svezia

«La grandezza dell’anima è stata, è e sarà sempre grandezza di prima classe».
Chacet

«I veri grandi sono quelli dall’animo grande».
Quevedo

«Grande animo conviene ad   una grande fortuna».
Seneca

«La grandezza non si insegna né di acquisisce, è l’espressione dello spirito di un uomo privilegiato da Dio».
Ruskin

NULLA DIES SINE LINEA.
─‘Nessun giorno senza una linea’─.

Kwen Khan Khu