Cultura diaboli, I quattro modi di vivere sulla terra

“Cultura diaboli” (Il culto al diavolo)

“Cultura diaboli” (Il culto al diavolo) 850 480 V.M. Kwen Khan Khu

Carissimi amici ed amiche,

vi faccio giungere la terza incisione delle quattro che vi promisi e che ha per titolo…

CULTURA DIABOLI
─‘Il culto al diavolo’─

Cultura diaboli, I quattro modi di vivere sulla terra

Per cominciare la nostra descrizione diremo che, se osserviamo il centro di questa incisione artistica, apprezzeremo immediatamente la figura di Satana seduto sulla sfera che rappresenta il nostro mondo, e ciò per mostrarci che, certamente, è egli a reggere i destini di questo formicaio umano.

Vediamo Satana che tiene nella sua destra uno scettro similare a quello che posseggono i re, e nella sinistra possiamo osservare una sfera di fuoco sulla quale si trova un teschio,  un cranio, come a volerci indicare che egli regge la vita e la morte, poiché le persone dedicano la loro vita ad adorarlo e a seguirlo anche dopo la morte fisica.

Sulla testa del maligno vediamo una corona con cui si erge a re, avendo come schiavi gli esseri umani che lo adorano

Di fronte a Satana appare un uomo inginocchiato in attitudine di rendergli culto, in cambio di ciò il disgraziato riceve pure lui una corona da parte di una delle dame (quella che appare alla sinistra della nostra incisione), ai cui piedi appare la scritta Superbia, che va tradotto come ‘superbia’. È risaputo che, nel mondo delle forme, la superbia è sempre accompagnata dall’orgoglio, dall’ostentazione, ecc. ecc. ecc. Tali sono gli attributi che perseguono le persone dalla Coscienza addormentata, che anelano soltanto di essere ammirate dalle masse. Perciò, dietro alla dama che simbolizza la superbia appare un uccello, concretamente un pavone. Da lì deriva il fatto che in lingua italiana, quando si tratta si segnalare un superbo o orgoglioso, si utilizzi la frase che dice: «Tal dei tali non fa altro che pavoneggiarsi», alludendo con ciò al fatto che gli piace solamente esibirsi davanti agli altri.

Il soggetto che rende culto all’Io e che sta in ginocchio porta sulle spalle uno zaino sul quale è scritto in latino Alterius propseritas, volendo con ciò indicare che gli esseri umani che seguono Satana ricercano solamente la prosperità a scapito degli altri.

Alla destra dell’uomo prostrato osserviamo un’altra donna dall’aspetto piuttosto sgradevole che in testa, al posto dei capelli, ha dei serpenti, a immagine della Medusa della mitologia greca. Tale donna ha il seno nudo e vicino ai suoi piedi avvertiamo un serpente che la osserva e le ubbidisce. Tale donna è segnalata con la parola latina Invidia, con la quale si indica il difetto dell’invidia. Non va dimenticato che l’ostentazione provoca l’invidia degli altri, quella è la cruda realtà dei fatti.

Dietro alla donna che simbolizza la superbia vediamo un personaggio montato su un destriero che, di certo, viene tirato da un servo. È così che piace comportarsi alla superbia, all’orgoglio, all’ostentazione, essendo serviti dagli altri…

Più al fondo possiamo apprezzare un uomo salito in cima ad una scala mentre prova a sistemare una campana e cerca di tagliare la corda con cui un disgraziato pose fine alla propria vita mediante il suicidio. È risaputo che, molte volte, l’affanno di essere ammirati ci conduce a bramare ricchezze, che spesso complicano le nostre vite e finiamo per attentare contro la nostra esistenza attraverso il suicidio. Al piede di tale scala si osservano persone stupite per tale avvenimento, poiché le masse godono a vedere caduti in disgrazia tutti quelli che vollero la fama a qualunque costo.

Nella parte destra della nostra incisione vediamo un’altra scala con cui sale qualcuno portando quel che sembra un pezzo di legno, che va ad unirsi con altri soggetti intenti ad aiutare nella costruzione di una magione. Quello è il compito che piace a tutti gli amanti della vita orizzontale. Tutti godono nell’essere circondati da magioni lussuose per attrarre l’attenzione degli altri.

Molto vicino a quella costruzione vediamo alcune persone che cercano di estrarre da un fosso o da una buca una persona che è lì affondata. Quello è il riscatto di alcune anime disgraziate che credettero che il denaro fosse tutto e si ingannarono.

Allo stesso modo, in quell’area possiamo vedere una persona che, con un’enorme lancia, sta dando la morte al basilisco, mostro mitologico che era reputato divorare le masse umana utilizzando un enorme potere ipnotico. Si intenda in questo caso l’ipnosi che sull’umana specie esercita l’Io e la sua molteplicità di aggregati psicologici che lo costituiscono.

L’incisione possiede una frase in latino in calce che recita così:

«Qui genus hoc inter vite versatur ut atra Fortune inuidiam consanguinitate ligarit, Demon erat, vacua dentes in pelle fatigans Et tacitus querens quam posset rodere carnem».

Traduzione: ‘Chi, all’interno di questo condizione di vita, si dedica a legare l’invidia della sorte con un’oscura consanguineità, era un demonio che consumava i denti nell’illusoria apparenza e, in silenzio, desiderando di consumare carne, quanto più possibile’.

Vi consegno ora delle frasi che meritano la nostra riflessione:

«¿Vuoi essere ricco? Ebbene, non affannarti ad aumentare le tue ricchezze, bensì a diminuire la tua cupidigia».
Epicuro

«Quelli che desiderano molte cose ne necessiteranno molte di più».
Orazio

«La cupidigia delle ricchezze ha schiavizzato gli uomini al punto che sembra che questi non posseggono le ricchezze, ma che siano da esse posseduti».
Plinio il Giovane

«La cupidigia afferra e acceca tutte le potenze».
Vicente Espinel

«Il non essere cupido è essere ricco, e il non avere la mania di comprare è una rendita».
Cicerone

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI.
─‘Così passa la gloria del mondo’─.

KWEN KHAN KHU