Dio non è un uomo ma è dentro ad ogni uomo.
Dio non è una donna ma è l’energia che ne muove l’anima.
Dio non è una pianta o un animale ma quegli Elementali provengono dalle Monadi che, a loro volta, sono figli del Theomegalogos.
Vi faccio giungere ora la seconda incisione della sequenza di quattro totali realizzate dall’artista fiammingo Gérard Van Groeningen nell’anno 1573. Questa è la serie di incisioni inglobate con il titolo I quattro modi di vivere sulla terra.
Tale incisione, “Ercole al bivio”, esotericamente, allude alla decisione che ogni aspirante a UOMO SOLARE deve prendere, in altre parole, a ogni Bodhisattva che, avendo già innalzato i suoi sette Serpenti di Fuoco, deve decidersi chiaramente tra la Via Secca dell’alchimista o la Via Umida dell’arte trasmutatoria.
Vi consegno ora il messaggio contenuto in questa iscrizione appartenente al frontespizio del libro chiamato “Tutti gli scritti teosofici del benedetto e illuminato Jacob Böhme”
Quest’opera d’arte appartiene a Giulio Bonasone, pittore italiano che fu attivo tra gli anni 1531 e 1576.
Come bene lo espresse Mircea Eliade in una della sue opere: «La mitologia è la vera storia, perché dietro ad essa si trovano le autentiche realtà, ma espresse in maniera enigmatica».
Mi compiace farvi giungere una spiegazione riguardo una pittura creata dall’artista rinascimentale fiammingo di nome Pieter Bruegel il Vecchio chiamata Il misanstropo
In quest’opera artistica si può apprezzare una fanciulla (una Isis o sacerdotessa) che compie le sue purificazioni di fronte al fuoco che arde in un recipiente e che è collegato a dei raggi luminosi che vengono dal cielo.
Mi avvicino a tutti voi per farvi giungere una descrizione gnostica della presente incisione che corrisponde a un libro chiamato MISTERIUM MAGNUM, del mistico tedesco Jacob Böhme (1575-1624), e che fa riferimento a “Gesù e Mosè”
Ci addentriamo in quest’opportunità in questa incisione che fu fatta ad Anversa (Belgio) nell’anno 1624. Essa ricevette il titolo: Angelo incatenato al mondo.
Fu una delle opere più pie conosciute nell’Europa del secolo XVII. Il tema centrale di queste opere fue sempre l’amore divino e l’anima umana, e molti autori affermano che all’artista piacque sempre rappresentare queste virtù con sembianze infantili, associando le sue incisioni ad Eros Cupido oppure a Gesù bambino.