Questa incisione di Albrecht Dürer è l’allegoria della gioventù, la maturità e la vecchiaia. L’autore vuole insegnarci come si esprimono la bellezza della gioventù, non perdere mai l’ispirazione, l’immaginazione e non cadere nell’entropia e nella trasandatezza.
I misteri dell’Alchimia intrecciata con la Mitologia greca ci mostrano le grandi realtà che esistono negli sfondi del più grande degli arcani nella storia dell’umanità.
Quando l’umanità vuole sussistere senza i valori dello Spirito, dell’ESSERE, che sono l’amore, l’etica, la morale, tutto resta avvolto dalla confusione e dalla disarmonia e diventa un germe fallito.
“Visita l’interiore della tua terra filosofica che rettificando troverai la pietra occulta” (la Pietra Filosofale) è il cammino verso l’Autorealizzazione Intima dell’Essere. Tale è l’insegnamento di questa incisione che ha per titolo “La ricompensa del lavoro e della diligenza”.
Per cominciare a cercare di realizzare una descrizione di questa bellissima incisione, prima di tutto dobbiamo ricordare l’uomo che Leonardo da Vinci disegnò a suo tempo con le gambe e le braccia aperte a formare un Pentalfa per dire alla storia che il VERO UOMO è l’Uomo-Pentalfa, in altre parole l’uomo autorealizzato.
Questa incisione che ha per titolo “Il potere della verità” ci mostra che è impattante, cruda e verace, che è equità, equanimità, equilibrio. La verità è il fondo stesso del nostro proprio ESSERE IMMUTABILE E ONNISCIENTE.
Questa incisione, elaborata dall’illustre Jacob Böhme (1575-1624), è il dialogo tra un’anima affamata, il diavolo e un’anima illuminata, inviato direttamente a un destinatario, Siegmund Johann von Schweinichen.
Quando vogliamo studiare il tema dell’Alchimia, è necessario studiare le vergini prudenti e al lato opposto le vergini sciocche del portico della Cattedrale di Erfurt in Germania.
La vera scienza, la scienza dell’ESSERE, va al di là dell’intelletto. Questa è la scienza provocata dallo Spirito Santo che chiamiamo l’autentica «scienza con cuore».
L’ESSERE, o DIO, è padrone della nostra vita, perciò nelle tavole di Mosè il primo comandamento che era espresso, giustamente, «Amerai il tuo Dio al di sopra di tutte le cose…»